I Bambini aggressivi sono anche bambini violenti?
I Bambini aggressivi sono anche bambini violenti?
I Bambini aggressivi sono anche bambini violenti?
“Violenza” e “aggressività” sono diverse perchè la violenza viene esercitata sull'altro in modo consapevole, per agire contro la sua volontà, mentre l’aggressività è una tendenza istintiva che causa di comportamenti di minaccia e attacco, provocati da conflitti o frustrazioni.
Prima dei 7 anni di età non è possibile parlare di “intenzionalità dell’atto violento”, e dunque tantomeno di “bambino violento”. Vero rancore o violenza non esistono nei primi anni di vita, e fino ai 10 anni circa sono davvero rari i comportamenti realmente pericolosi.
Quando i comportamenti classificabili come violenti sono ripetuti, è importante che gli adulti coinvolti analizzino le cause all’origine della condotta violenta, come dinamiche familiari disfunzionali, consumo inadeguato dei media… in modo da progettare e attuare interventi efficaci.
Bambini maneschi
L’aggressività può assumere tante forme diverse: morsi, spintoni, graffi, botte rivolti ai coetanei, o addirittura contro se stessi.
Ristabilito l’ordine, però, invece di punire, bisognerebbe mostrarsi “alleati”, aiutandoli a comunicare e accompagnandoli verso una soluzione positiva e verso modi più efficaci di relazione.
I casi, invece, di bambini che si picchiano da soli, dandosi schiaffi o colpendo la testa contro il pavimento o le pareti, spesso spaventano o preoccupano gli adulti. Anche in queste circostanze, l’intervento più efficace è l'interrompere l’azione, per poi aiutare il bambino a ritrovare il proprio equilibrio emotivo.
Questi comportamenti scompaiono naturalmente col passare del tempo, a mano a mano che il piccolo acquisisce nuove competenze che gli consentono di regolare meglio le proprie emozioni e di controllare le proprie reazioni comportamentali, senza lasciarsi sopraffare dalla frustrazione.
Bambini aggressivi con i genitori
Se i bambini sono aggressivi con la mamma o con il papà è importante innanzitutto non trascurare il proprio ruolo di modello comportamentale: non esporre il piccolo a un linguaggio violento, come restituire uno schiaffo per non aumentare le possibilità che i bambini, nel tempo, diventino sempre più aggressivi.
Un vero intervento educativo non si limita alla repressione, ma deve promuovere occasioni di apprendimento e di crescita.
Un bambino che picchia la mamma non agisce per cattiveria o per dispetto. Lo fa perché non riesce a esprimere un bisogno o un’emozione, e quindi reagisce istintivamente.
I genitori devono mostrare fermezza e lucidità, interrompendo il comportamento aggressivo con un autorevole «no», senza troppe spiegazioni che i piccoli non sono in grado di seguire
Facciamo capire al bambino che comprendiamo la sua emozione, ma che agire in quel modo fa male alla mamma, o al papà, e che perciò è inaccettabile.
Spostiamo l’attenzione su quale emozione o bisogno nasconde e su come si può reagire diversamente ad essa.
Neanche per gioco i genitori devono “pizzicare” o dare piccoli morsi ai loro bambini perchè si trasmette il messaggio che gesti del genere sono ammissibili.
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