LA DISORTOGRAFIA

LA DISORTOGRAFIA

Disturbi Specifici dell’Apprendimento: la Disortografia

Tra i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, troviamo anche la Disortografia. Con il termine Disortografia si intende il Disturbo Specifico della Scrittura, che riguarda lo scarso controllo ortografico.

La Disortografia è inclusa nel «Disturbo Specifico dell’Apprendimento con compromissione dell’espressione scritta» che prevede, oltre alle difficoltà ortografiche chiamate «difficoltà nell’accuratezza dello spelling», anche accuratezza della grammatica e della punteggiatura e chiarezza/organizzazione dell’espressione scritta.

La diagnosi si effettua alla fine del secondo anno della scuola primaria.

Le caratteristiche più comuni della disortografia sono:

  • Confusione di fonemi e di grafemi
  • Errori di ortografia
  • Problemi di scrittura simili ai dislessici
  • Problemi legati alla codifica di alcune parole scritte
  • Errori nel copiare le parole
  • Inversione di sillabe
  • Tagli arbitrari di parole
  • Omissione di lettere necessarie in una parola
  • Coniugazioni di verbi errate
  • Errori di analisi del testo
  • Lentezza, esitazione e povertà nella scrittura

Si tratta di un problema che insorge, il più delle volte come conseguenza della dislessia, ma in alcuni casi può manifestarsi anche in maniera isolata.

I segni distinguibili della disortografia possono essere:

  • le omissioni di lettere o parti di parola, per esempio fole per folle
  • sostituzioni o inversioni di grafemi
  • errori relativi alle regole ortografiche
  • errori di separazione o fusione di parole

La grammatica è importante nella produzione di un testo fluente. Gli studenti con disortografia spesso presentano evidenti problemi nella gestione delle regole grammaticali al punto da rendere difficile la comprensione di quanto scritto.
 Molti disortografici, inoltre, dimostrano estrema lentezza nella scrittura ed evidenti problemi nel copiato e in tutti i compiti scritti. Tutto questo, ha come esito il rimanere indietro nell’apprendimento rispetto ai compagni di classe.

Solitamente, questi problemi insorgono durante la seconda elementare e si protraggono nel tempo. Il più delle volte passano inosservati e confusi con i normali problemi riscontrati durante l’apprendimento, ma se perdurano nel tempo e si intensificano sono indicatori di un estremo disagio a carico della scrittura.

La diagnosi di disortografia viene fatta per quei bambini che presentano una scrittura lenta o eccessivamente scorretta, che però non è imputabile a una scarsa velocità del gesto motorio, sempre tenendo presente che l’errore non va considerato in merito a fattori esterni, ambientali o psicologici, che, se presenti, possono essere un fattore accentuante.

La Consensus Conference prescrive di valutare componenti diverse in base alle fasi evolutive: all’inizio dell’alfabetizzazione è necessario valutare i processi di conversione fonema-grafema, mentre durante la scuola primaria le parole intere fino alla presenza di errori di conversione grafema-fonema. Questi in particolare, se riscontrati alla fine della scuola primaria, rappresentano un elemento diagnostico di gravità del disturbo.

La disortografia, porta a un evidente dispendio di energie nei compiti scritti, affaticando lo studente che appare al cospetto degli altri svogliato o disattento.

È frequente l’associazione con altre problematiche relative alla sfera dell’apprendimento come la dislessia o la discalculia.

I bambini con disortografia possono mostrare disagio psicologico di fronte ai compagni di classe. Le conseguenze da un punto di vista psicologico, si mettono in atto forme di evitamento. Possono esitare nel fare domande in classe o ad ammettere che non hanno capito qualcosa.

Attualmente gli interventi che si sono dimostrati efficaci nel migliorare l’apprendimento dell’ortografia, condotti durante la scuola d’infanzia o il primo anno di scuola primaria, da insegnanti opportunamente preparati, presentano le seguenti caratteristiche:

  • Attività per favorire le abilita meta-fonologiche, come la segmentazione fonetica, che interviene nel passaggio dalla parola orale a quella scritta, e l’associazione tra grafemi e fonemi
  • Esplicitazione delle abilità da insegnare
  • Sessioni di circa 15-30 minuti l’una, con una frequenza non inferiore a due volte alla settimana, individuali o in piccoli gruppi, per un totale di 1-2 mesi

Accanto a trattamenti di tipo RIABILITATIVO, è consigliato l’uso degli strumenti compensativi in presenza di un carico di lavoro che limita fortemente l’autonomia, come nelle verifiche che richiedono molta lettura e scrittura, e solo se tale utilizzo non venga percepito come stigma dall’utente. Esistono differenti strumenti, da quelli ad alta tecnologia (correttore ortografico, riconoscimento vocale) a quelli a bassa tecnologia (dizionario) (Lo Presti e Franceschi, 2013).

Riguardo invece alle misure dispensative esse sono suggerite quando le misure compensative non sono di per sé sufficienti a garantire una sufficiente autonomia, in tal caso si preferisce sostituire le verifiche scritte con quelle orali e la valutazione del contenuto alla correttezza ortografica nelle produzioni scritte