SEMINARIO GRATUITO "DIETA: COME PERDERE PESO SENZA RINUCIARE ALLA PASTA… ED A ALTRI CEREALI!"

SEMINARIO GRATUITO

 #ParlaneconEs

#DIETA: COME PERDERE PESO SENZA RINUCIARE ALLA PASTA… ED A ALTRI CEREALI!"

16 MARZO

DALLE 15:30 ALLE 17:30 

CORSO FRANCIA 19BIS/f

RELATRICE

dott.ssa Serafina PETROCCA - Nutrizionista e Coach Nutrizionale

https://www.poliambulatorioes.it/669/petrocca-serafina

SERAFINA PETROCCA è nutrizionista, coach nutrizionale e pubblicista. Specialista in Scienza dell’alimentazione si occupa dell’alimentazione a 360 gradi.

"Il nostro modo di vivere e di alimentarci è cambiato nel corso dell’ultimo secolo: mangiamo di più e peggio e questo ci porta ad ingrassare.

Non si tratta solo di mantenere la linea perché vogliamo rispondere ad un canone estetico, ma perché la vita si è allungata ed è importante salvaguardare la nostra salute a lungo.

Importante è chiaramente la #prevenzione!

Per far sì che il nostro organismo funzioni “senza intoppi”, bisogna mantenere il peso forma ed evitare le infiammazioni in modo da ridurre il rischio di cancro e di varie patologie degenerative, croniche e cardiovascolari.

La dottoressa Petrocca ci guiderà in un percorso di benessere partendo dalle regole di base dell’alimentazione salutare (senza sforzi eccessivi o inutili), con consigli nutrizionistici e ricette facili e per cucinare senza con accortezza senza rinunciare al gusto.

DOPO IL SEMINARIO LA DOTTORESSA PETROCCA,

RISPONDERA' A DUBBI E CURIOSITA'...

e potrete gustarvi insieme un delizioso buffet.

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PUBBLICAZIONI

Per Food Editore:

La dieta del cuore - L’intestino in forma - Le ricette per il tuo bambino - Combattere le intolleranze - la dieta in gravidanza e allattamento - Vivere fino a cent'anni

Per Fabbri Editori:

Mangia meglio vivi a lungo

e ancora:

Consigli utili per l'alimentazione del paziente oncologico adulto in fase di trattamento - L'opificio delle merende - Frutta &verdure - Starbene con gusto: prevenire e curare a tavola -   I sapori del benessere:pillole di prevenzione - La cucina vegetariana - A scuola di merende - Gioco, imparo, mangio.

 

"Alcune curiosità...

LA #COTTURA DELLA PASTA

Per ottenere il meglio dalla pasta, oltre ad intervenire sulla composizione dei pasti, occorre fare attenzione alla sua cottura.

Per noi italiani la pasta è un piatto a cui è difficile rinunciare: fa parte della nostra tradizione, e con qualche accorgimento in più, non saremo costretti a farne a meno!

Partiamo dall’inizio

Tutti sappiamo che la pasta va cotta al dente, ma perché? E cosa vuol dire al dente? La pasta è composta da glutine e amido, quest’ultimo assorbe l’acqua durante la cottura e quando l’amido è idratato è pronto per essere digerito; al contrario, se l’amido non è abbastanza idratato, quindi se rimaniamo un po’ indietro con la cottura, il glucosio verrà liberato più lentamente., permettendo così un maggiore senso di sazietà che durerà più a lungo durante il pomeriggio.

Naturalmente tutto questo farà in modo da allontanare la cosiddetta “fame nervosa“, che tanto ci ostacola nel mantenimento del peso forma!

Attenzione, però: la pasta non deve essere cruda (come viene servita in molti luoghi di ristorazione), ma cotta al punto giusto: deve rimanere un pochino croccante! Ricordiamoci che in bocca avviene la prima e più importante digestione degli amidi: se la pasta, un po’ più al dente, sosta più a lungo in bocca perché la dobbiamo masticare meglio, permette agli enzimi della saliva di aggredire e dunque digerire gli amidi.

Se invece la consumiamo molto cotta non siamo indotti a masticare bene e la pasta scivola velocemente fino in “pancia” favorendo fastidiosi fenomeni fermentativi e “abbiocchi” che ci porteremo dietro tutto il giorno.

EVVIVA gli spaghetti!

Nel processo di lavorazione industriale degli spaghetti, questi escono dal loro stampo per effetto di una pressione così alta che porta a un riscaldamento della sua superficie. Come conseguenza si otterrà la formazione di una sorta di pellicola protettiva.

Questo “rivestimento” contribuisce, durante la cottura, a rallentare la gelatinizzazione degli amidi (cioè l’assorbimento dell’acqua che favorire il rilascio del glucosio) e a diminuire di conseguenza l’indice glicemico.

IL GLUTAMMATO

A scoprire il glutammato fu un chimico giapponese, Kikunae Ikeda, che nel 1908 lo estrasse dall’alga kombu. Del glutammato si è tanto parlato e molti lo definiscono dannoso perché lo si associa alla “sindrome del ristorante cinese” o ad alcune malattie degenerative del cervello, visto che il glutammato ha un ruolo essenziale sul metabolismo dei neuroni.

Ma al di là di tutto questo, la molecola in questione dovrebbe essere allontanata dalla nostra alimentazione anche solo per questo motivo: viene utilizzato come esaltatore di sapidità, in molti cibi, soprattutto quelli che hanno ingredienti di pessima qualità (pensate a tutti gli junk food ). Il suo utilizzo serve per rendere appetibile il cibo e soprattutto pare che induca a mangiare di più.

Vi faccio un esempio con il quale il concetto sarà più chiaro.

Prendete dei pop corn in sacchetto in cui è presente il glutammato e prendete una uguale porzione fatta da voi, preparata a casa, con un po’ di sale e olio. Vi accorgerete che se mangiate quello preparato a casa, a un certo punto vi sentirete sazi (e dunque non è detto che riuscirete a finire la quantità preparata), ma se mangiate quelli con il glutammato, vi fermerete solo dopo aver svuotato l’intero sacchetto, non riuscirete a fermarvi prima!

…quindi mangerete di più!"