L’allergologia consiste nella prevenzione, diagnosi e cura di allergie, cioè di patologie immunitarie, che si manifestano con un’ipersensibilità nei confronti di determinate sostanze.
Per motivi di semplificazione, è possibile raggrupparle in:
• allergie respiratorie
• allergie alimentari
• allergie dermatologiche
Oltre a queste tre tipologie, sono inoltre frequenti forme di sensibilità accentuata verso particolari allergeni, come il veleno di alcuni insetti (calabroni, vespe e api), il lattice e sostanze contenute nei tatuaggi.
Per individuare la presenza di una delle forme di allergie sopra descritte, il medico allergologo procede seguendo 3 passaggi chiave durante la visita del paziente:
1. osservazione clinica in base ai sintomi descritti
2. eventuale prescrizione di uno o più test di approfondimento
3. somministrazione della terapia più adatta per trattare l’allergia
A proposito dei test di approfondimento, questi si distinguono in:
• prick test: esame fondamentale per la diagnosi delle allergie alimentari e respiratorie.
Si effettua pungendo in superficie la cute del paziente con un’apposita lancetta sterile.
Si applica, perciò, una goccia di allergene sull’avanbraccio.
In caso di esito positivo, dopo pochi minuti, compare un piccolo rigonfiamento pruriginoso, dove è stato iniettato l’allergene.
• patch test: esame più complesso rispetto al prick test, adatto per il riconoscimento di allergeni responsabili di dermatiti di contatto. Queste provocano una reazione infiammatoria locale.
L’esame consiste nell’applicazione di pannelli composti da varie sostanze, potenzialmente responsabili delle dermatiti da contatto, come alcuni metalli, coloranti, profumi, conservanti. Queste sono disposte in singole celle di materiale anallergico e fissato su un cerotto, il patch, collocato sulla cute, nella parte superiore del dorso. Il paziente deve tenere il patch per circa 48-72 ore. Trascorso questo periodo, il medico allergologo procede con la rimozione del cerotto, per poi accertare la reazione della cute in corrispondenza dei potenziali allergeni.
Presso il poliambulatorio ES è possibile effettuare visite allergologiche e sottoporsi ai test sopra descritti, affidandosi a personale qualificato, esperto e attento alle esigenze del paziente.
La visita allergologica comprende:
• Anamnesi allergologica e generale
• Valutazione di eventuali accertamenti portati in visione
• Visita medica mirata (cute, torace, cuore, addome, saturimetria)
• Formulazione degli accertamenti allergologici e generali da effettuare (test allergometrici cutanei oppure su sangue, esami immunologici su sangue, spirometria ecc..)
• Indicazioni sulla prevenzione
• Prescrizione della terapia farmacologica
• Prescrizione della terapia iposensibilizzante (vaccino antiallergico o immunoterapia), quando indicata
• Istruzione sulla terapia antiallergica e di emergenza, quando indicata
Il Test allergometrico per allergeni inalanti
Perché si fa? Per confermare la diagnosi di una malattia allergica respiratoria
Come si fa? Con la tecnica del prick test. Si pongono le gocce (delle soluzioni che contengono allergeni) sulla cute dell’avambraccio, si effettua una lieve scarificazione mediante apposita lancetta, si attende la reazione. In caso di allergia, si manifesta un arrossamento ed un pomfo.
Quanto tempo occorre? 30 minuti
Quando si può effettuare? Dopo una visita allergologica: nella stessa seduta oppure entro due mesi dalla prima visita allergologica
Test allergometrico per alimenti
Perché si fa? Per confermare la diagnosi di una malattia allergica causata da allergeni alimentari
Come si fa? Con la tecnica del prick test. Si pongono le gocce (delle soluzioni che contengono allergeni) sulla cute dell’avambraccio, si effettua una lieve scarificazione mediante apposita lancetta, si attende la reazione. In caso di allergia, si manifesta un arrossamento ed un pomfo.
Quanto tempo occorre? 30 minuti
Quando si può effettuare? Dopo una visita allergologica: nella stessa seduta oppure entro due mesi dalla prima visita allergologica.